Missione 6 – Turni dal 1 al 8 (Greg) - Rainbow web

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Missione 6 – Turni dal 1 al 8 (Greg)

Una boccata di aria gelida mozzò il respiro a Zalak, non appena si materializzò nel vasto hangar navette di Deep Space 7.
Cos’è? L’ammiraglio Straaz si è scordato di pagare la bolletta del riscaldamento?” sibilò mentre cercava di scacciare il freddo dalle ossa.
Ahitè, Aurin, non siamo in vacanza su Risa. Forse non sei tagliato per queste simulazioni d’assalto”
Per tua norma e regola, Branniga, io ho tenuto un seminario sulle strategie d’assalto Jem’Hadar all’Accademia Militare di Cardassia Prime.”
Certo, certo… devi essere un vero toro della strategia! Peccato che davanti a un phaser spianato siano i muscoli a fare la differenza.”
La missione è prioritaria, i diverbi sono irrilevanti.” La voce metallica del comandante Y’edips tagliò l’aria. Il giovane Borg aveva appena terminato una rapida diagnostica sui propri sistemi e già avanzava, silenzioso e inesorabile, verso l’uscita. Ad eccezione del phaser di tipo II, Y’edips non necessitava di altri equipaggiamenti offensivi o difensivi, poichè questi erano già integrati nel suo organismo cibernetico. Aurin e Mauro, invece, dovevano portarsi in spalla una pesante scatola di metallo che conteneva due grosse batterie autoricaricanti. Era questo il prezzo da pagare per disporre di un antiquato dispositivo di schermatura personale, in grado di assorbire parzialmente i colpi dei phaser.
Branniga incrociò le braccia sull’ampio petto e annuì gravemente in direzione di Zalak, ma quello gli sgusciò fulmineamente alle spalle e gettò il suo zaino sulla poderosa schiena del compagno.
Visto che tieni tanto ai tuoi muscoli, Mauro, fai un po’ d’esercizio con queste ingombranti carabattole”
Aurin!!!” ruggì l’ammiraglio ma il Cardassiano aveva già raggiunto ad ampie falcate la porta dell’hangar, tenendo dietro a Y’edips.
Branniga si accomodò sulle spalle il proprio zaino e si trascinò dietro quello di Zalak, arrancando all’inseguimento.
Non appena le porte dell’hangar si richiusero, soffocando il mare di imprecazioni che si riversava da esse, Zalak si ritrovò in un lungo corridoio fiocamente illuminato. Le luci rosse di emergenza pulsavano a intermittenza creando ombre sinistre sulle pareti. Y’edips eseguì una scansione dell’area e ricominciò ad avanzare, silenzioso come uno spettro. Zalak sfilò il phaser dalla cintura e gli si accodò. Erano appena giunti a un’intersezione, quando udirono delle voci sommesse in fondo al corridoio, proprio mentre alle loro spalle Branniga emergeva dall’hangar navette sbuffando come un toro tellarita. La luce era troppo debole per poter distinguere alcunché ma l’oscurità poteva giocare a loro vantaggio, finchè rimanevano in silenzio. Aurin pregò che l’ammiraglio non si rimettesse a sbraitare proprio in quel momento. Fortunatamente Branniga aveva percepito il pericolo e si era accucciato contro una paratia.
Il mio sensore ottico è in grado di distinguere tre bersagli.” la protuberanza metallica innestata sull’occhio sinistro di Y’edips emise un sommesso ronzio “Dalle insegne sulle uniformi sembrano appartenere al team della U.S.S. Curie: un ufficiale della sicurezza, un medico e un ingegnere”
Eccellente. L’unica potenziale minaccia è il loro cecchino della sezione sicurezza” Aurin si umettò le labbra improvvisamente inaridite “Proporrei di concentrare il fuoco sul dottore: senza qualcuno in grado di rianimarli, sarà uno scherzo spacciare gli altri due.”
Consenso. Attivare gli smorzatori anti-phaser. Armi: operative. Bersaglio: acquisito” Y’edips scattò in piedi e iniziò ad avanzare rigidamente lungo il corridoio, ma dopo pochi passi si bloccò in attesa “Stand-by. Identificati due nuovi bersagli. Affiliazione: Pioneer Squad, un ufficiale della sicurezza e un comandante. Distanza: 20.3 metri.”
Sono troppo lontani per averci individuato o per rappresentare una minaccia.” intervenne Zalak “Consiglio di guadagnare una posizione di tiro migliore e di proseguire con la strategia d’attacco prevista.”
Consenso.” le strumentazioni del Borg si riattivarono con un ronzio minaccioso, poi Y’edips si mosse.
Zalak si voltò verso Branniga, ma l’ammiraglio lo anticipò e gli gettò lo zaino, mandandolo a sferragliare lungo il corridoio. L’improvviso frastuono metallico disorientò gli ufficiali della Curie che iniziarono a sbraitare, aprendo il fuoco alla cieca. Due sottili raggi rossi sibilarono alti sopra la testa di Aurin, un terzo si infranse sugli scudi di Y’edips che proseguiva nella sua implacabile avanzata. Dalla punta del phaser del Borg proruppe una violenta scarica che si infranse a pochi centimetri dalla testa dell’ingegnere della Curie. Il povero ufficiale del team avversario, pallido e grondante sudore, stava armeggiando febbrilmente con un pannello sulla paratia. Il colpo di Y’edips non aiutò la sua concentrazione.
Vacci piano, comandante” Zalak si era appena buttato lo zaino sulle spalle e un sottile schermo di energia velava ora la sua figura.
La resistenza è inutile” recitò con voce piatta il Borg.
Branniga caricava a testa bassa tempestando di colpi il cecchino avversario ma questi saltava da una parte all’altro come un gatto evitandoli. Dall’altra estremità del corridoio giungevano occasionali scariche di phaser: evidentemente la Pioneer Squad aveva deciso di unirsi alle danze. Gli ufficiali della Curie erano stretti in una morsa d’acciaio, eppure sembravano concentrare il fuoco sulla Pioneer Squad - che in effetti era ormai a ridosso delle loro posizioni - limitandosi ad evitare i colpi di Branniga e compagni senza opporre una valida controffensiva.
Aurin avanzò deciso lungo il corridoio in direzione del medico avversario. Il povero dottore rovistava freneticamente nella sua borsa, probabilmente alla ricerca di un ipospray, mentre con la mano libera agitava inutilmente il phaser davanti a sé. In un battito di ciglia, Zalak gli fu addosso: il medico lanciò un grido stridulo e sparò una raffica di colpi imprecisi che sfrigolarono sulla corazza di energia ambrata del Cardassiano. Dalle ombre emerse una faccia pallida e ghignante, deformata dalle placche ossee frontali.
Buh!” fece Aurin a pochi centimetri dal naso del dottore, poi gli puntò il phaser al petto e sparò un colpo a bruciapelo. La regolazione dell’arma era al minimo ma, da quella distanza, fu comunque un bello shock per i nervi già scossi del medico. Sfortunatamente, un secondo dopo, due scariche di energia centrarono Zalak in pieno petto mandandolo a ruzzolare indietro di qualche lunghezza.
Per la barba di Macet!” sibilò Aurin, massaggiandosi una tempia, mentre la schermatura ambrata del deflettore si dissolveva e le batterie cominciavano rumorosamente a ricaricarsi.
Quando rialzò la testa, Aurin fece appena in tempo a vedere l’ingegnere della Curie che si precipitava all’interno della Sala Comando e iniziava a trafficare con i comandi manuali delle porte. Evidentemente, sperava di barricarsi all’interno bloccando nuovamente l’unica via d’accesso. Zalak cercò di rimettersi in piedi, imprecando a denti stretti, ma le ginocchia gli cedettero di schianto. L’ufficiale della Curie sogghignò mentre le sue dita volavano rapide sui controlli della paratia ma, un attimo prima che inserisse la sequenza finale di dati, Y’edips emerse come uno spettro dalle tenebre del corridoio e serrò le sue fredde dita attorno alla gola dell’ingegnere. Con un unico, fluido gesto del braccio lo sollevò da terra come un fantoccio di stracci e gli schiantò la testa contro la paratia.
Cerchi di non ammazzare nessuno, signore” grugnì Zalak mentre Branniga se lo buttava di traverso su una spalla e con la mano libera continuava a sparare.
Due scariche crepitanti eruppero dal fondo del corridoio, martellando gli scudi d’energia degli ufficiali della Rainbow.
Ripiegare” ordinò con voce impassibile Y’edips
Zalak assestò un pugno nelle costole di Branniga per convincerlo a farsi mettere giù e, con la poca dignità che gli restava, si mise al coperto dietro l’angolo di una paratia. L’ammiraglio sparò un’altra raffica di colpi in direzione dell’ufficiale della sicurezza della Curie, ma questo li evitò scartando di lato e si gettò rotolando attraverso le porte spalancate della Sala Comando.
Ripiegare” ripetè il Borg con la voce incrinata da un fremito di impazienza.
Branniga si affrettò a raggiungere i compagni dietro la paratia.
Bah, sei più molle di una pelle di biscia!” ringhiò in direzione di Zalak.
Sempre meglio che avere la mira di una talpa altariana a cui hanno cavato gli occhi, amico mio.” lo rintuzzò, sorridendo amabilmente, il Cardassiano.
Nel frattempo, dal corridoio provenivano i rumori di un furioso conflitto a fuoco. All’improvviso, un urlo stridulo sovrastò il frastuono, seguito immediatamente da un pesante tonfo. Poco meno di un minuto dopo, un altro grido soffocato e un altro tonfo. Poi, il silenzio.
Aurin sporse cautamente la testa ed ebbe la fugace visione di una figura che scompariva all’interno della Sala Comando, mentre le porte si accostavano sibilando. Il corridoio era invaso dal fumo: probabilmente un colpo di phaser aveva centrato qualche conduttura esposta. Il Cardassiano avanzò cautamente spianando il phaser; dietro di sé udì Branniga e Y’edips che lo imitavano. Giunti davanti all’ingresso della Sala Comando videro il medico della Curie accasciato supino sul pavimento con l’uniforme tutta bruciacchiata sul petto. Aurin rivolse un sorriso scanzonato ai suoi due compagni e, per tutta risposta, Branniga gli assestò un’amichevole pacca sulla spalla che gli fece piegare le ginocchia.
Ottimo lavoro, sacco d’ossa! Adesso puoi aggiungere una tacca al cucchiaio… Ehi, comandante, che succede?”
Y’edips si sfilò la torcia d’ordinanza dalla cintura e proiettò un cono di luce pochi metri più avanti: due uomini della Pioneer Squad, un comandante e un ufficiale della sicurezza, giacevano riversi per terra. La luce della torcia danzò per il corridoio, proiettando ombre da incubo, mentre i tre ufficiali avanzavano compatti. Proprio mentre si apprestavano a riporre i phaser, una scarica d’energia sibilò accanto alla tempia di Branniga.
Al riparo!” urlò Zalak tempestando di colpi il punto in cui sembrava appostato il cecchino nemico.
Branniga e Y’edips arretrarono in fretta e si misero schiena contro schiena, spianando i phaser, Zalak li raggiunse poco dopo. Le luci d’emergenza sfrigolarono brevemente e, nella penombra rossastra, il Cardassiano riuscì appena a scorgere un uomo in uniforme della sezione medica, chino sui due uomini svenuti.
Attenti, il dottore della Pioneer Squad sta cercando di rianimare i suoi compagni!” Aurin prese la mira e fece fuoco, pregando di colpire il bersaglio prima che iniettasse la dose di ipospray. Il raggio d’energia fendette le tenebre e centrò il medico alle spalle, lo attraversò e si infranse su una paratia disperdendosi.
Ma che diavolo…?” Aurin non riuscì neppure a terminare la frase che il dottore si rimaterializzò alle loro spalle, spianando un phaser. Dall’altra parte del corridoio, il comandante della Pioneer Squad si stava riprendendo dallo stordimento e aveva attivato il suo dispositivo di schermatura.
Gli ufficiali della Rainbow erano letteralmente tra due fuochi.
Attivare gli scudi.” ordinò il comandante Y’edips “Massima potenza”
Branniga e Y’edips furono immediatamente avvolti da una sfrigolante membrana d’energia ambrata. Zalak optò per un’azzardata manovra che rasentava il suicidio e, senza indugiare con il deflettore, voltò le spalle al comandante della Pioneer e mirò con cura al petto del dottore. Quindi, esplose un colpo violentissimo.
Dèi, fate che il bisonte alle mie spalle sia ancora troppo stordito per friggermi…” mormorò, mentre faceva fuoco. Dietro di sé udì un colpo di phaser che attraversava ronzando il corridoio: Aurin pregò che a sparare fosse stato uno dei suoi compagni…
 
 
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