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Quando il mare incontra il cielo

Solo le prime gocce di pioggia lo aiutano a decidere, spingendo un’arcaica porta Pike entra nel locale e una dozzina d’avventori per lo più alieni lo accoglie nelle più disparate maniere.
Dopo aver ordinato da bere il Capitano Pike in breve si ritrova seduto ad un tavolino del bar a raccontare una delle sue innumerevoli avventure: quando ricevendo una chiamata di soccorso dal pianeta Aronnia, si ritrova a lottare non solo per la propria vita e del suo equipaggio, ma anche per la sopravvivenza di due pianeti e di un’intera razza di balene spaziali.
Tutto questo in compagnia di un barista che non da spiegazioni sul suo locale decisamente fuori dal comune, una Klingon dalle strane creste frontali e da un enigmatico Capitano completamente fuori epoca.



Il romanzo fa parte della collana “La Tavola del Capitano” edita da Fanucci e ideata da John J. Ordover e Dean Wesley Smith.
“Quando il mare incontra il cielo” è scritto da Jerry Oltion autore, nel mondo di Star Trek, anche di “The New Earth” romanzo mai tradotto in italiano.
“Il primo giro viene sempre pagato con un racconto….”. Da qui parte l’intera collana dedicata a tutti i Capitani canon o meno che fanno parte del mondo di Star Trek.
In questo romanzo è il turno, come avrete letto, di Christopher Pike, colui che ha preceduto Kirk alla guida dell’Enterprise.
La cosa più curiosa di tutto il romanzo è poter finalmente leggere di personaggi nuovi: dal Primo Ufficiale, l’attendente Colt, il Dottor Boyce, il Tenente Tyler.
Ad ognuno di questi personaggi è dato il giusto spazio, chiaramente è data priorità al Capitano Pike, del quale ovviamente ci sono più notizie ufficiali, intorno agli altri personaggi è costruita una storia credibile che rimane in ogni modo completamente inventata dall’autore.
Non possiamo dimenticare Spock al quale è ritagliato uno spazio più grande e giustamente è descritto ancora in maniera acerba e molto vulcaniano, parecchio lontano dal personaggio cui siamo abituati.
I personaggi principali però sono le balene e tutto l’ecosistema che le circonda, creazione integrale dell’autore e che Pike si trova ad affrontare, salvaguardandone la vita, per evitare la completa distruzione di due ecosistemi e relativi pianeti.
Un romanzo che scorre tranquillamente e con una buona leggibilità. Una chicca: alla fine della vicenda c’è l’introduzione del successivo romanzo della stessa collana dedicata a Kirk e compagni.
Solo le prime gocce di pioggia lo aiutano a decidere, spingendo un’arcaica porta Pike entra nel locale e una dozzina d’avventori per lo più alieni lo accoglie nelle più disparate maniere.
Dopo aver ordinato da bere il Capitano Pike in breve si ritrova seduto ad un tavolino del bar a raccontare una delle sue innumerevoli avventure: quando ricevendo una chiamata di soccorso dal pianeta Aronnia, si ritrova a lottare non solo per la propria vita e del suo equipaggio, ma anche per la sopravvivenza di due pianeti e di un’intera razza di balene spaziali.
Tutto questo in compagnia di un barista che non da spiegazioni sul suo locale decisamente fuori dal comune, una Klingon dalle strane creste frontali e da un enigmatico Capitano completamente fuori epoca.



Il romanzo fa parte della collana “La Tavola del Capitano” edita da Fanucci e ideata da John J. Ordover e Dean Wesley Smith.
“Quando il mare incontra il cielo” è scritto da Jerry Oltion autore, nel mondo di Star Trek, anche di “The New Earth” romanzo mai tradotto in italiano.
“Il primo giro viene sempre pagato con un racconto….”. Da qui parte l’intera collana dedicata a tutti i Capitani canon o meno che fanno parte del mondo di Star Trek.
In questo romanzo è il turno, come avrete letto, di Christopher Pike, colui che ha preceduto Kirk alla guida dell’Enterprise.
La cosa più curiosa di tutto il romanzo è poter finalmente leggere di personaggi nuovi: dal Primo Ufficiale, l’attendente Colt, il Dottor Boyce, il Tenente Tyler.
Ad ognuno di questi personaggi è dato il giusto spazio, chiaramente è data priorità al Capitano Pike, del quale ovviamente ci sono più notizie ufficiali, intorno agli altri personaggi è costruita una storia credibile che rimane in ogni modo completamente inventata dall’autore.
Non possiamo dimenticare Spock al quale è ritagliato uno spazio più grande e giustamente è descritto ancora in maniera acerba e molto vulcaniano, parecchio lontano dal personaggio cui siamo abituati.
I personaggi principali però sono le balene e tutto l’ecosistema che le circonda, creazione integrale dell’autore e che Pike si trova ad affrontare, salvaguardandone la vita, per evitare la completa distruzione di due ecosistemi e relativi pianeti.
Un romanzo che scorre tranquillamente e con una buona leggibilità. Una chicca: alla fine della vicenda c’è l’introduzione del successivo romanzo della stessa collana dedicata a Kirk e compagni.


Siro Sanvito

 
 
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